Esiste un futuro per i giovani italiani?
È semplice.
No. No, non esiste. Nella maniera più assoluta.
Il futuro in Italia non è per nessuno.
Il futuro. Ad oggi è una dimensione
troppo lontana. È la meta del viaggio degli onesti, il pasto dei sognatori, il
salto mortale di giocolieri sorridenti.
Il nucleo centrale, la domanda vera è
chi sono i giovani italiani?
Opportunisti di ritorno da una bella vacanza
all’estero, figli nati morti, rivoluzionari timidi, innamorati a metà di una
mezza illusione … Questo è il momento di scoprirlo. Il rischio di questa
domanda è cadere a piedi uniti nel retorico, rielaborare concetti vecchi come
il mondo con parole diverse, oppure addirittura con le stesse.
Ma vado avanti
nonostante tutto e soprattutto nonostante tutti.
Siamo in bilico tra il
suicidio sociale e l’impresa; chi sono i giovani italiani? Dovremmo essere un
dannato popolo fastidioso, con infinite teste e un corpo solo. Siamo troppi per
accodarci a un magnifico pensiero.
Non ho tra le mani le istruzioni per essere
felici nel futuro.
So che siamo tanti, so che abbiamo un passato impolverato,
ma di quelli che valgono. Andiamo a prenderci il futuro. Chi di corsa, chi con
lo zaino in spalla, chi con il quotidiano sotto il braccio, ma tutti nella
stessa direzione.
Siamo i figli di Fellini, Bertolucci, Monicelli, Gaber e
Celentano, De Gregori e Dario Fo, Oriana Fallaci, Roberto Benigni, Totò,
Troisi. Siamo i figli della cultura popolare, ma non possiamo essere i padri
del fumo.
Non mancano le persone, né le idee, manca una cultura e una moralità.
Una sola per tutti.
Caro Italiano, piangi due volte. Perché hai una grande
occasione, una grande terra e nulla da vincere.
E allora il mio è un invito
semplice, votiamo, cambiamo le cose, diventiamo protagonisti del presente.
Questo è per noi. Giovani, italiani. Non siamo gli uomini di domani, siamo quelli di oggi.
Non c’è futuro. Il futuro
non esiste. Per nessuno. Possiamo scrivere la storia.
Brix95
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